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Cronaca

Aversa-Melito, incidente sull’asse mediano: coinvolte 3 auto

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Drammatico incidente stradale avvenuto ieri sera sull’asse mediano, nei pressi dell’uscita Aversa-Melito direzione Aversa/Napoli, nel quale sono rimaste coinvolte tre auto.

Secondo una prima ricostruzione, sarebbe risultato decisivo l’intervento di una scorta della Polizia Penitenziaria, in servizio presso il Nucleo Operativo di Napoli-Secondigliano, di rientro dal Tribunale di Aversa e diretti al carcere di Napoli/Poggioreale.

Ecco le parole del segretario regionale per la Campania del SAPPE, Tiziana Guacci:

“Solo grazie al Sostituto Commissario Capasso Emilio, al Sovrintendente Capo Veglia Trichese Rosario e l’Assistente Capo Gheremedin Mariangela, tutti appartenenti alla Polizia Penitenziaria, si è evitata una tragedia. Prontamente, con grande sprezzo del pericolo e della loro stessa incolumità, i tre operatori di Polizia mettevano in sicurezza i soggetti coinvolti, tra i quali alcuni bambini e tre donne in stato confusionale che dopo lo scontro erano sotto shock. Li identificavano e di seguito facevano viabilità stradale, vista la scarsa illuminazione e la pericolosità della strada. Si mettevano tempestivamente in contatto con le altre forze dell’ordine competenti sul territorio per ottemperare alle procedure del caso. Solo grazie al pronto intervento dei nostri colleghi, dunque, si è potuto tempestivamente intervenire in una situazione a potenziale rischio e per questo, auspichiamo che sia loro riconosciuta una adeguata ricompensa”.

Dello stesso avviso Donato Capece, segretario generale del SAPPE:

“Auspico che l’Amministrazione penitenziaria, proponga i poliziotti penitenziari per un’adeguata ricompensa a livello ministeriale. Il SAPPE dice mille volte grazie ai poliziotti penitenziari in servizio, ai nostri poco conosciuti eroi del quotidiano, per quello che fanno ogni giorno nelle carceri italiane a rappresentare lo Stato con professionalità, abnegazione, umanità per garantire ordine e sicurezza, ed anche per gli interventi quotidiani sulle strade del Paese in servizio di Polizia stradale mentre assolvono ai compiti istituzionali del Corpo”.

Caserta

Si lancia sotto l’auto per sfuggire alle forze dell’ordine: rimane incastrato

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Un uomo, di origini ucraine, in evidente stato di ebbrezza, ha cercato di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine lanciandosi sotto un’auto in transito col tentativo di darsi alla chetichella. E’ accaduto nella serata di ieri in via Acquaviva, in quel di Caserta.

Grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, l’uomo è stato disincastrato dalla Pegeout 208 nera, che si trovava a passare in quel momento, e trasportato in ospedale.
Non è in pericolo di vita: tragedia solo sfiorata.

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Castel Volturno

Castel Volturno (Ce), quindicenne muore in piscina al compleanno dell’amica

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Un ragazzo, originario di Capua, quindicenne, è morto mentre era in una piscina di Castel Volturno.
Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un malore improvviso.
La vittima era con una comitiva di coetanei a festeggiare il compleanno di una compagna.   
La tragedia è avvenuta al condominio “Fontana Bleu”, in Via Del Mare a Castel Volturno.

I soccorritori, una volta giunti sul posto, hanno constatato il decesso del giovane.

I carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, guidati dal Colonnello Bandelli, hanno avviato le indagini sul caso.

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Aversa

Aversa, mazzette per i permessi: tornano liberi ex dirigente, imprenditore e 3 tecnici 

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La maxi inchiesta condotta dalla Procura di Napoli Nord, sui permessi a costruire ad Aversa, vede una chiara svolta per alcuni degli indagati.
Il tribunale del riesame ha revocato la misura cautelare nei confronti dell’ex dirigente comunale Raffaele Serpico, assistito dall’avvocato Michele Dulvi Corcione che è riuscito – grazie al suo lavoro encomiabile – a far tornare in libertà il suo assistito.
Liberi anche l’imprenditore Yari Cecere, Anna Cavaliere, Donatello Diana e Alfonso Pisanelli.
Non sussisterebbero gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei sopraccitati, secondo i giudici partenopei ai quali è stata impugnata l’ordinanza di custodia cautelare ordinata dal gip Donata Di Sarno.
Gli indagati rispondono, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. All’epoca dei fatti, sarebbero state elargite delle mazzette per alterare i progetti e favorire costruzioni con aumenti di volumetrie superiori al 35%, il limite consentito dal ‘piano casa’ della Regione Campania.

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